In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto...
Quaresima: tempo per entrare nel deserto, nel mio deserto, nel deserto del mondo.
Nel deserto manca l’acqua, casta, umile et pretiosa, fonte di vita. Il deserto è fatica e da esso esce chi persevera, chi cammina leggero e chi allena lo sguardo e l’udito. Nel deserto si combatte, perché quando fai silenzio attorno a te e dentro di te, il Nemico non è felice e cerca di distrarti: ma la lotta ti rende stabile e forte, coraggioso. Soprattutto, nel deserto, nella privazione, nel silenzio si ode la voce di Dio, si ascolta la Parola… "L'attirerò nel deserto e là parlerò al suo cuore", dice il profeta...
Nel IV secolo dopo Cristo, terminata l'epoca delle persecuzioni, tante donne e tanti uomini lasciarono tutto per recarsi nel deserto e lì servire Dio, ascoltando la sua voce e la voce dei loro contemporane, facendosi madri e padri. Madri e padri del deserto, appunto. L'11 ottobre 2012, aprendo l'Anno della fede, Papa Benedetto parlò della desertificazione spirituale del mondo di oggi, che va di pari passo con l'aumento delle terre aride nel mondo. Per lui (e per noi con lui), l'avanzare del deserto dello spirito era una sfida da raccogliere positivamente: "Nel deserto si riscopre il valore di ciò che è essenziale per vivere ... E nel deserto c’è bisogno soprattutto di "persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengono desta la speranza".
Entriamo con coraggio ed entusiasmo nel deserto della Quaresima.. Entriamo come missionari nei deserti del nostro mondo: lì troveremo gli uomini assetat ed affamati; lì ritroveremo DIo, come nei tempi della giovinezza. Coraggio! "Ciò che abbellisce il deserto, è che nasconde un pozzo in qualche luogo" (Il Piccolo Principe, XXIV)