Dal 9 al 15 dicembre 2019, si è incontrata a Roma l’Equipe generale di Pastorale giovanile vocazionale, costituita da alcune sorelle rappresentanti delle diverse realtà della Congregazione: la Vicaria generale sr. Palma Porro, la Consigliera generale per la pastorale giovanile vocazionale sr. Maria Mori, sr. Mariela Zapata in rappresentanza della Provincia Nuestra Senora de Lujan, sr. Leokadia Joseph per la Provincia San Michele Arcangelo, sr. Simona Santoro per la Provincia Immacolata dei Miracoli, sr. Liziana Rodriguez per le comunità del Messico e dell’America, sr. Therezia Fredrick per le comunità di Israele e del Medio Oriente, sr. Elena Tosi per i cammini missionari giovanili e per la Famiglia verniana e sr. Irene Sampieri per la realtà della pastorale universitaria ma anche come rappresentante delle juniores. Ogni sorella si era preparata a questo incontro riflettendo sul carisma di Madre Antonia e sulla sua valenza vocazionale, soprattutto in riferimento all’esortazione apostolica post-sinodale Christus vivit. Ognuna ha anche presentato una panoramica del mondo giovanile del proprio contesto, mostrando anche le varie iniziative in campo di pastorale giovanile vocazionale che si portano avanti nelle diverse realtà della Congregazione.
Oltre alla condivisione delle varie riflessioni ed esperienze, il lavoro è stato arricchito anche dall’intervento iniziale di Madre Raffaella e dal contributo di un esperto, il dott. Fabrizio Carletti.
Madre Raffaella ha ripreso ed approfondito – ripercorrendo anche un intervento di papa Francesco e lasciandosi aiutare dal progetto di Formazione e dalla Regola di Vita 297-299 - il paragrafo sulle “Nuove Vocazioni” degli Atti del capitolo generale 2018, in cui si dice chiaramente che l’attenzione alla pastorale giovanile vocazionale è un tratto importante della nostra identità carismatica. Madre Antonia, nella IV Regola del 1823, ci ha lasciato in eredità qualcosa di importante che aveva nel cuore: “aver cura speciale per tutte le figlie”. Questa IV Regola ci dice come fare pastorale vocazionale con il “timbro” e lo stile di Madre Antonia: accompagnando e custodendo il mistero di ogni persona; con gratuità; in una prospettiva di universalità; con una attenzione particolare alla donna ed al genio femminile.
Fabrizio Carletti, formatore ed esperto in area pastorale e psico-pedagogica, ci ha aiutate a riflettere sul nostro progettare, partendo da alcune considerazioni di papa Francesco, prima di tutto dal fatto che “non siamo in un’epoca di cambiamenti ma in un cambiamento d’epoca”. Essere in un cambiamento d’epoca comporta che le nostre mappe concettuali, il nostro equipaggiamento di parole, gesti, segni, stili… non funziona più. In questo contesto, allora, non si tratta tanto di cambiare programma, di fare iniziative nuove, quanto di cambiare paradigma e di fare nuove tutte le cose! Più che fare progetti siamo chiamati a “lanciare processi” e ad avere una visione ampia in cui “il tempo è superiore allo spazio”. Il processo ha tempi lunghi ed è un cammino orientato da un sogno, da una visione che dice dove vado e perché ci voglio andare. Dal sogno emergono dei criteri, che sono gli elementi del processo che voglio innestare (sono il come del processo) e che aiutano a fare discernimento e a verificare le prassi da iniziare (il “che cosa fare”).
Mettendo a fuoco e a frutto tutta questa ricchezza, abbiamo condiviso un sogno, una visione, che orienterà il cammino di pastorale giovanile vocazionale che ci sta davanti nei prossimi anni. Abbiamo individuato alcuni criteri “verniani” che desideriamo siano presenti nel nostro operare ed infine abbiamo individuato alcune prassi che ci proponiamo di attuare non da sole ma come Famiglia Verniana. Proprio per sottolineare l'aspetto del cammino che continua, ci siamo anche messe concretamente in cammino, raggiungendo Greccio, il luogo in cui Francesco -nel 1223- allestì il primo presepe. A Greccio abbiamo sostato in preghiera nella grotta del primo presepe, contemplando il Mistero di un DIo che si fa piccolo: piccolo come un bambino e come un pezzo di Pane. Nella santa grotta ci siamo anche sentite vicine a Madre Antonia, che aveva un tenero amore per Gesù Bambino e lì ognuna di noi si è impegnata a dire in novità di vita al Signore che ci chiama ancora a servire i giovani: ognuna di noi ha accolto il Bambino, per accogliere ed accompagnare tutti i piccoli che cercano la loro strada.
Seconda stella a destra...Coraggio! Mettiamoci in cammino!