29 giugno, solennità degli Apostoli Pietro e Paolo. Entriamo in questa festa guardandola con occhi di donna e richiamando alla memoria una storia probabilmente leggendaria, ma comunque affascinante. La storia di Petronilla, figlia di Pietro. Petronilla, piccola pietra, pietruzza… Questo nome fa venire in mente le piccole tessere di un mosaico. In sé sono insignificanti ma accostate l’una all’altra danno vita ad opere d’arte di inaudita bellezza. Così è anche della Storia della Chiesa che è fatta sì di grandi personaggi, come le colonne che oggi celebriamo, ma anche di piccole tessere colorate che danno un tocco di Dio al dispiegarsi del cammino dell’uomo sulla terra.
Parlare di Petronilla equivale a fare un cammino a ritroso di 2000 anni per entrare in punta di piedi nella casa del pescatore di Bethsaida che ha lasciato le reti per seguire il Maestro. La piccola Petronilla, figlia di Pietro, impara da sua madre a raccogliere la legna per la cucina, a spazzare il cortiletto e la casa, mentre mattino e sera accompagna la mamma al pozzo per attingere l’acqua. Ogni giorno bisogna macinare l’orzo o il grano per preparare il pane; sua madre le mostra come filare la lana e tessere la stoffa. La sua fanciullezza passa imparando gli impegni quotidiani di una donna: il legno, l’acqua, il pane, il cucinare, il filare e tessere.
Il sabato è giorno di festa, il venerdì sera la mamma accende la lampada a olio, papà Pietro canta la benedizione sulla coppa del vino, e la cena si svolge nell’allegria. Al sabato mattino solo Pietro va alla sinagoga, mentre Petronilla e la mamma recitano le preghiere a casa.
Un evento straordinario dà una svolta particolare alla vita di Petronilla: Simone, colui che ascolta, ascoltando la voce di Gesù lascia casa, moglie, figlia, suocera e segue Colui che lo invita per far di lui un pescatore di uomini. Il Nazareno frequenta la casa di Pietro. Petronilla seduta per terra vicino al focolare con le altre donne della casa ascolta le parole, cerca di captarne il senso profondo e prova a capire e ad entrare nel pensiero di questi uomini, in gran parte come suo padre pescatori e si chiede perché: perché hanno seguito lui, proprio Lui, lasciandosi dietro tutto. Impara con loro, un modo di vivere impregnato di piccoli gesti di amore. Impara come relazionarsi con le persone, la natura, le cose per lasciare una traccia di Lui nel quotidiano. Impara che l’audacia è coraggio nell’affrontare quel che si crede giusto e vero.
Nell’anno 33 il Maestro muore crocifisso, risorge, ascende al cielo e invia lo Spirito Santo. Pietro guida la Chiesa nascente e Petronilla accompagna il padre, prima ad Antiochia e poi a Roma. Petronilla è una ragazza bellissima, ama molto il Signore, è sempre sorridente, affabile ed accogliente. Dopo la morte in croce del padre, Petronilla raduna attorno a sé alcune che adempivano il culto insieme e gratuitamente davano il ricevuto dal Signore gratuitamente: Petronilla era molta nota a Roma per la sua gentilezza di tratto e bontà. Dice la storia che Un nobile romano di nome Flachius avendo sentito parlare di lei, la va a visitare, s’innamora perdutamente di lei e le chiede di essere sua sposa. Lei con saggezza risponde di non essere degna di tanto onore e gli chiede tre giorni per riflettere. Il terzo giorno Petronilla rese l’anima a Dio e fu sepolta nelle catacombe di santa Domitilla.
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