Il 20 e 21 ottobre 2017, l'Unione Religiosi della Turchia ha organizzato un importante meeting tra i religiosi e i vescovi cattolici presso il convento dei francescani di Sant'Antonio a Istanbul. Erano presenti anche le nostre suore con Madre Palma. È stato un vero momento di comunione tra i consacrati i loro superiori maggiori e i vescovi. La chiamata ricevuta dall'URT nel giugno 2015 “Uniti tra noi e con gli altri per essere segno del Regno” ha trovato un terreno fertile e l’unità a poco a poco è diventata realtà. Nelle celebrazioni si è reso grazie a Dio per tutto quello che la Chiesa in Turchia ha vissuto sino ad oggi, si è pregato perché la comunione e nella fraternità crescano sempre più.

Il messaggio dei vescovi ai religiosi è stato particolarmente toccante. Essi hanno invitato i religiosi a testimoniare la radicalità del vangelo attraverso i loro voti. A porre al primo posto gli interessi di Cristo e della sua sposa la Chiesa dimostrandosi creativi nel modo di vivere il proprio carisma, a rinnovare le modalità con cui si trasmette il messaggio del cristianesimo, a costruire ponti, a cooperare con le iniziative della CET e dei vescovi, ad aprirsi verso gli altri, a costruire relazioni solide con gli abitanti del paese in cui si vive, a rinforzare la fede dei credenti in difficoltà, specialmente i rifugiati.

Una Chiesa piccola, ma viva, aperta e coraggiosa. Grazie a Dio.  

Condividiamo ciò che ci appartiene: il canto che nasce dalla speranza (Papa Francesco, omelia 2 febbraio 2107)

Celebriamo il prossimo anniversario meditando le lettere di Madre Antonia di cui, quest'anno, ricorre il bicentenario 1817-2017.

Madre Antonia è la prima firmataria di questa lettera, ma fin dall'inizio ella tiene a sottolineare il noi: si avverte fortemente il senso della comunità sia quando parla a nome proprio o di altre.

 

 

“Si va in scena” è stato lo slogan che ha guidato ed illuminato il cammino estivo dei ragazzi dell’oratorio parrocchiale di Rivarolo, esperienza che ha coinvolto l’intera città per ben 7 settimane, dal 12 giugno fino al 28 luglio.

 

La chiesa di San Michele in Rivarolo risale al settecento, da allora fino alla fine dell’ottocento, la cripta sotto la chiesa  è stata usata per seppellire sacerdoti e suore ed è prorprio lì che venne deposta anche la nostra amata Fondatrice Beata Antonia M. Verna. Nel 1953, dopo la ricognizione delle ossa, il suo sacrario venne trasferito nella cappella del Ritiro di Rivarolo.

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